Francesco Sicilia

Le suggestioni pittoriche e le immagini del Sud d’Italia, e in particolare della Calabria,  Regione  ricca di patrimonio artistico, archeologico ed  etnoantropologico, trovano una preziosa convergenza nell’opera di Mimmo Sancineto, a conferma del nesso, inscindibile e dialettico, fra la cultura nella sua più ampia accezione e le espressioni artistiche che ne sono la diretta immagine.

L’artista è infatti integrato, al di là della diversità degli stili e delle forme, ad una fitta rete di raccordi culturali spesso non immediatamente percepibili ma che ne costituiscono lo sfondo, il completamento e la fonte di  ispirazione.

I dipinti del Maestro Sancineto sono ispirati dai panorami della Magna Grecia. E’ il colore a restituirci il fascino e direi quasi i profumi dei luoghi della Calabriaancinetogistici cheologico di Reggio calabria, la dott.ssa Zarattini, , in una dimensione sospesa, in un paesaggio senza tempo e senza riferimenti, in cui la natura diventa parte del mito e lo sguardo è libero di spaziare senza limitazioni o confini.

In questo senso, il segno, la parola,  il colore, e di riflesso l’attività di Sancineto, identificano uno spazio culturale comune per stabilire una sorta di dialogo, un nesso diretto, la possibilità dell’interpretazione del territorio in termini d’arte, alla luce di una nuova identità pittorica, per la quale i critici hanno coniugato, in una felice sintesi, il termine di astrattismo figurativo .

La mostra “La magna Grecia e i suoi segni” è la testimonianza viva di una nuova immagine della Calabria, che vuole essere non solo una Regione attiva e impegnata nella diffusione del proprio ricco patrimonio storico  ma capace anche di cogliere e valorizzare i fermenti contemporanei che confermano una intrinseca vivacità culturale,  più volte riconosciuta anche a livello internazionale come nel caso di Mimmo Sancineto.

Desidero quindi rivolgere l’espressione del mio vivo apprezzamento al maestro Sancineto, al Soprintendente Archeologico di Reggio Calabria, la dott.ssa Annalisa Zarattini, alla responsabile del Museo Archeologico di Sibari, dott.ssa  Silvana Luppino, ai curatori della mostra e a quanti hanno contribuito al buon esito dell’iniziativa affinché questa mostra rappresenti sia un  doveroso omaggio a un valido esponente della nostra terra natale, sia un’importante opportunità per aumentare il livello di conoscenza e di sensibilità del pubblico verso il patrimonio unico custodito dal Museo Archeologico di Sibari e, nel contempo,  verso le opere dei più validi artisti italiani contemporanei, tra cui Sancineto ha da tempo conquistato un posto riconosciuto.

Francesco Sicilia

Capo Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici