Affermava Claudio Strinati nel 2005, presentando una mostra di Mimmo Sancineto nei prestigiosi ambienti di Palazzo Venezia a Roma, che ci troviamo dinanzi ad un artista dalla “complessa evoluzione”.
Quell’occasione in effetti, per la varietà delle opere e dei temi, offriva lo spunto all’illustre critico per una valutazione complessiva del lungo percorso artistico del maestro calabrese.
Appassionato narratore della sua terra di Calabria, Sancineto ha saputo collocare la sua personalità in una dimensione più ampia, al di là dei confini dei suoi luoghi di origine, rimasti –peraltro- sempre alla base della sua ispirazione, aprendosi così agli orizzonti cui giustamente deve aspirare l’artista di vaglia.
Sancineto ha già scritto, come sottolineato da qualificati critici e storici dell’arte, pagine importanti e significative in un quarantennio costellato di fasi e di passaggi frutto di una cultura personale di assoluto spessore che ha inciso sulla sua arte.
Indubbiamente il maestro ha subito nel suo processo formativo il fascino e l’influenza di grandi personaggi del Novecento (citerei, ad esempio, Rosai o Carrà per alcune eccellenti opere risalenti al decennio 1960/1970) ma la rielaborazione in chiave autonoma ed originale di quelle reminiscenze costituisce il chiaro esempio di una straordinaria capacità di segnare con la propria, inconfondibile, impronta un cammino da autentico protagonista
Nell’arte di Mimmo Sancineto si possono individuare caratteristiche che ne connotano l’indiscutibile talento.
Intuizioni folgoranti nell’uso dei colori, accesi e passionali (struggenti nei rossi intensi), tecnica raffinata che il maestro dimostra in ogni momento compositivo, richiamo suggestivo degli elementi della natura.
Quella di Sancineto è, in sostanza, una voce assai significativa dell’arte italiana di questi ultimi anni, una presenza che si impone in modo autorevole in palcoscenici sempre più importanti, meritando il crescente interesse della critica.
Le mostre programmate nelle splendide sedi di Firenze, Torino e Milano testimoniano ancora una volta l’interesse delle pubbliche istituzioni per un artista che fa onore all’arte del nostro Paese ai massimi livelli.
Salvatore Italia
Già Capo Dipartimento nel Ministero per i beni e le attività culturali
English version
Claudio Strinati in 2005, announcing Mimmo Sancineto’s work in ambient of Venice palace in Roma.
In fact this occasion offered the critic sense for one lengthy valuation for a long artistic trip of Calabres master.
A narrator with too much passion, of his land Calabria, Sancineto had fortify his personality in one dimension more huge, beyond of borders of his country, but this country is still his inspiration.
Without doubt the master has in his process the influence of the greats of 900-s (for example, Rosai, or Carra, for some brilliant works in decennary 1960/1970), but in one autonomous and original elaboration of this reminiscence consist the clear example, of one remarkably capacity to sign with traces infallibility, one narrow of authenticity of protagonist.
In the art of Sancineto we can find the characteristic which shows the talent of Mimmo Sancineto.
Intuition, in use of passionate bright colours, refined technique, that master shows in every moment of his work.
This of Sancineto is in general, one significant voice of Italian art, one presence which obtrude oneself, in important scene.
The exhibition in Firenze, Torino and Milano are wetness of public interest, for one artist which honors the art of our country, in the highest level.
Salvatore Italia
Chief of Department in Ministry for Heritage and Cultural Activity